3 COSE DA VEDERE
- La cattedrale dei SS. Pietro e Paolo fu fondata dalla Contessa Eremburga nel 1100 d.C.. Danneggiata varie volte e definitivamente distrutta nel 1638, venne ricostruita nel 1642 in stile barocco. All’interno presenta importanti opere del pittore Francesco Colelli.
- Il Bastione di Malta è una torre risalente al 1550 costruita per fronteggiare le scorrerie dei saraceni. Simbolo della città da anni, il bastione di Malta compare anche nello stemma della città in forma stilizzata.
- Nelle Grotte del monte Sant’Elia tra il 1914 e il 1923 furono ritrovati materiali fittili protostorici riferibili all’età neolitica che attestano la presenza umana sul territorio lamentino già in epoche antiche.
3 COSE DA SAPERE
- Il comune di Lamezia Terme è un comune relativamente recente e formato dall’unione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia, oggi considerati dei veri e propri quartieri. La storia di Nicastro, il più popoloso dei tre, risale all’epoca bizantina tra il IX e il X secolo.
- Realizzato a partire dal 1972, il giardino botanico comprende una varietà di piante che supera le mille specie. Attualmente è in atto un progetto mirato alla sensibilizzazione della popolazione e all’educazione al rispetto della natura.
- La Biblioteca Comunale di Lamezia Terme fu fondata nel 1987 grazie all’acquisizione di fondi librari dei conventi Domenicani e Cappuccini limitrofi che, aggiunti a titoli moderni e una vasta selezione di volumi dedicati esclusivamente alla regione Calabria, oggi raggiungono 25.000 volumi.
3 MUSEI DA VISITARE
- Lamezia Terme è sede anche di 3 importanti musei, il Museo Archeologico Lamentino presenta numerosi reperti attraverso i quali è possibile risalire alle origini del territorio dal paleolitico fino all’età tardo-medioevale.
- Il Museo Diocesano conserva importanti opere come i bracci reliquiari di San Giovanni Battista e di Santo Stefano protomartire, una scultura quattrocentesca della Madonna delle Grazie di Domenico Gagini e significativi dipinti di Francesco Colelli dal 1762 al 1782.
- L’Ecomuseo luogo della memoria è una raccolta di quasi mille oggetti delle arte e dei mestieri che testimoniano la vita dei calabresi di un tempo, in cucina, nei lavori agricoli, nella stanza da letto e molto altro.
3 COSE DA MANGIARE
- Il pane è da sempre un rito collettivo nella tradizione culinaria calabrese, in tempi non troppo remoti la ricetta del pane veniva tramandata da donna a donna per onorare la memoria degli avi. Il pane tipico calabrese presenta una lunga lievitazione naturale e la cottura rigorosamente nel forno a legna ben caldo.
- La nduja è un prodotto tipico calabrese preparato con parti grasse del maiale, abbondante peperoncino piccante calabrese e budello. Ideale per crostini, pasta, pizza o qualsiasi altro utilizzo fantasioso.
- La calabria presenta anche numerosi formaggi nella propria scelta culinaria come il pecorino, ll caprino, il vaccino e le provole. Da assaggiare rigorosamente accompagnati al tipico pane.